Refugee children Frankfurt, Rainer Klotz, Dreamstime_Credits

La Scuola ricomincia… ma non per tutti

In occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, Differenza Donna, insieme alle altre Associazioni facenti parte di PICUM, Platform for International Cooperation on Undocumented Migrants, denuncia la situazione inaccettabile in cui si trovano bambine e bambini migranti senza documenti che vivono in Europa e ai quali viene ancora negato il diritto di accedere all’istruzione o di completare gli studi.

Viene spesso negata l’iscrizione a scuola o la possibilità di sostenere esami e di ottenere certificazioni per gli studi compiuti. Anche la scuola secondaria dopo i 16 anni e la formazione professionale sono quasi sempre inaccessibili. C’è inoltre il rischio che le autorità scolastiche denuncino i minori e le loro famiglie alle autorità per l’immigrazione e vengano poi arrestate.

Miloš, 13 anni, è senza documenti e vive con i suoi nonni in Austria. Ha affermato quanto sia importante l’educazione scolastica per il suo futuro e quello della sua famiglia:
Il mio desiderio è diventare un meccanico di auto, perché? Perché se finisco la mia formazione professionale posso lavorare ovunque come meccanico. Il mio più grande desiderio è terminare la scuola e sistemare tutto qui così posso aiutare mia nonna e mio nonno.

Natalia ha 21 anni, ha finito la scuola secondaria in Olanda, ma non riesce a realizzare il suo sogno di andare all’università perché è senza documenti:
È stata una grande delusione dato che ho lavorato duro per tanti anni per ottenere buoni voti e poter andare all’università. In Olanda la scuola secondaria è divisa per livelli. Quando ho finito la scuola elementare mi hanno mandato al livello più basso perché i miei genitori erano immigrati ed era sufficiente per stabilire che non avevo le capacità per fare di più. Molti insegnanti mi hanno detto la stessa cosa durante la scuola secondaria. Nel corso di tutta la mia vita qui in Olanda ho dovuto lottare per dimostrare il contrario. Poco per volta sono riuscita a raggiungere i livelli più alti.

Gli accordi quadri internazionali che tutti gli Stati membri dell’UE hanno siglato garantiscono a tutti i bambini e le bambine l’accesso all’istruzione, indipendentemente dalla residenza o dallo stato migratorio. Politici, amministratori scolastici, unioni degli insegnanti e gli insegnanti stessi dovrebbero assicurarsi che l’accesso all’educazione sia garantito a tutti i bambini e le bambine e che le scuole siano luoghi sicuri per ognuno/a di loro.
#BackToSchool  #ShareYourStory

TAGS

Ti potrebbe interessare anche..