Diffusione non consensuale di immagini intime e Hate Speech
La Diffusione non consensuale di immagini intime e l’Hate Speech sono violenze di genere, perché colpiscono le donne in modo sproporzionato e riflettono una condizione di discriminazione sociale nei confronti delle donne e dinamiche di disuguaglianza di potere tra i sessi. In Italia, si stima che il 70% delle vittime sia di sesso femminile; secondo altre stime la percentuale sarebbe addirittura del 93%. La quasi totalità degli autori è di sesso maschile e le vittime risultano essere quasi sempre donne, ed ex-partner.
Molto spesso, infatti, a pubblicare in rete il materiale video o fotografico che ritrae durante attività sessuali o in situazioni sessualmente esplicite, senza il consenso del/della interessato/a è l’ex partner che intende, così, vendicarsi di un torto subito o della chiusura della relazione.
Nei Centri antiviolenza Differenza Donna accoglie e sostiene le donne e le ragazze vittime di violenze legate all’uso dei social media, perché si tratta di condotte punitive che sottendono la non accettazione dell’altrui libertà, quella femminile, e dell’altrui volontà.
Si tratta delle stesse dinamiche di dominio sull’altra, di sopraffazione e di annullamento della identità e dignità femminile nella relazione che raggiungono l’apice dinanzi alla ribellione della donna e alla perdita di controllo sulla stessa che si verificano anche nelle situazioni di maltrattamenti, di atti persecutori, fino alle condotte estreme di omicidio.
Come Differenza Donna lavoriamo alla prevenzione, all’emersione e al contrasto della diffusione non consensuale di immagini intime con un approccio di genere tenendo conto delle differenze e delle peculiarità che attengono ai ruoli sociali del maschile e del femminile e delle relazioni sociali tra i sessi, soprattutto in età adolescenziale.
Pensiamo che il tema cruciale è l’educazione ad una sessualità autentica e la diffusione della consapevolezza dei gravissimi danni che derivano dalla concezione e la pratica del sesso come un articolo a buon mercato che si vende, si consuma, si divulga, a prescindere dalla volontà altrui e danneggiando l’altro.
L’educazione ad una sessualità autentica è strumento indispensabile, a nostro parere, non soltanto per prevenire la diffusione non consensuale di immagini intime, ma per incidere nel riequilibrio delle relazioni tra sessi: la sessualità è sì aspetto privato, forse il più intimo, ma riflette la nostra capacità di relazionarci all’altro/a con rispetto dell’altrui volontà, dell’altrui pensiero, dell’altrui personalità e identità.