Progetto “Per un buon uso delle parole”
Significare luoghi, attori, contesti della violenza maschile contro donne e minori
Si è da poco concluso il Progetto “Per un buon uso delle parole” realizzato da Differenza Donna con il sostegno di Lazio Innova. L’intervento si è posto l’obiettivo di informare e sensibilizzare in merito alla violenza maschile contro le donne per facilitare la promozione della rete d’accoglienza, rafforzare la capacità di lavorare in gruppi multidisciplinari, sviluppare un linguaggio comune e diffondere una metodologia integrata.
Nella presa di parola pubblica in merito alla violenza maschile contro le donne, facilitata anche dall’approvazione di strumenti normativi internazionali, nazionali, regionali, il linguaggio e le parole che lo compongono sono in continua evoluzione e spesso nella ripetizione, il significato originario può modificarsi, o addirittura ribaltarsi.
Sin dalla sue origini Differenza Donna nasce con l’obiettivo di contrastare la violenza maschile contro le donne utilizzando come strumento strategico i Centri antiviolenza, luoghi dove donne consapevoli degli stereotipi di genere accolgono altre donne in uscita dalla violenza senza responsabilizzarle per la violenza subita. In questo modo è possibile che proprio nei Centri le donne possano permettersi di realizzare per la prima volta una narrazione autentica.
La chiave metodologica adottata nello svolgimento del progetto è l’autoformazione proprio perché capace di coinvolgere tutti i soggetti partecipanti chiedendo loro di assumere da subito una posizione attiva senza pregiudizi che blocchino la capacità di ascolto. Ogni parola è stata strumento-argomento intorno al quale sono stati articolati i focus group, strumenti di rilevazione basati sulla discussione tra un piccolo numero di persone, invitate da un/una moderatore/trice a parlare tra loro dell’argomento oggetto di indagine. Abbiamo lavorato sul significato corrente, il senso e l’applicazione dell’azione che la stessa parola trova o non trova all’interno del lavoro di competenza di ciascun partecipante e del suo ruolo specifico.
Tra sovranismi e crisi istituzionale la vita delle persone torna finalmente ad essere il punto di riferimento nella declinazione proprio di quelle norme positive, di quelle libertà e diritti umani tanto affermati quanto irrinunciabili. Sono il punto di riferimento per tutte e tutti noi, donne e uomini, della società civile e delle istituzioni. E per questo abbiamo voluto proporre e realizzare il Progetto “Per un buon uso delle parole”, per avere l’agio di fermarci a riflettere insieme, Centri antiviolenza e Rete istituzionale e non, e comprendere criticità, punti di forza, buone pratiche, linguaggi e formazioni tutto inserito in un sistema di politiche solide, continuative e continuamente monitorate.
La via del contrasto alla violenza maschile contro le donne è molto lunga ma le linee del percorso sono tracciate e oggi più che mai dobbiamo dare gambe ad un lavoro indispensabile per il rispetto dei diritti umani delle donne, delle bambine e dei bambini.
Puoi scaricare la Brochure realizzata nell’ambito del progetto: CLICCA QUI