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Progetto STEP – Stereotipo e pregiudizio: presentazione risultati e formazione per giornalisti, avvocatura e forze dell’ordine

Il 7 Ottobre 2020 si è tenuto presso l’Associazione della Sala Stampa Estera il Seminario di presentazione dei risultati del Progetto STEP.

L’evento, che ha avuto il piacere di ospitare la Ministra Elena Bonetti per le Pari Opportunità e la Famiglia, è stato registrato ed è disponibile al seguente link: www.facebook.com/StampaEstera

Il Seminario ha inaugurato i tre workshop formativi ideati nell’ambito del Progetto e rivolti alle professioniste e ai professionisti di settore: Giornaliste/i, Forze dell’ordine, Magistrate/i e Avvocate/i.

Ai seguenti link sono disponibili i relativi programmi di formazione con le indicazioni su come partecipare:

Programma Formazione Giornalisti 12-13-14 ottobre 2020

Programma Formazione Forze dell’Ordine dal 20 al 22 ottobre 2020

Programma Formazione Avvocatura 3-4-5 novembre 2020

Programma Formazione Magistrate/i 28-29 ottobre 2020

Il progetto STEP agisce nell’ambito del programma finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità per promuovere la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul. Nello specifico, il progetto si muove all’interno della linea di intervento F, con l’obiettivo di attivare campagne di educazione e comunicazione che contribuiscano a promuovere cambiamenti nei comportamenti socio-culturali, al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini.

In particolare, le azioni previste nel progetto rispondono all’obiettivo di individuare e contrastare la diffusione di stereotipi e pregiudizi di genere nell’ambito, da un lato, del linguaggio giuridico (adottato in particolare da magistrati, avvocati e operatori delle forze dell’ordine) e, dall’altro, nelle forme del racconto giornalistico (con particolare attenzione al linguaggio della stampa quotidiana). Per quanto riguarda il campo normativo e giudiziario, il progetto si propone di investigare i pregiudizi e gli stereotipi di genere che colpiscono le vittime di violenze di genere, attraverso l’analisi della loro rappresentazione proposta all’interno dei tribunali penali italiani attraverso i testi delle proprie sentenze. Per quanto riguarda invece il sistema dei media il progetto mira a individuare, in maniera speculare a quanto fatto per le sentenze – ma tenendo conto delle specifiche peculiarità dei due dispositivi linguistici analizzati –, la rappresentazione della violenza di genere offerta dalla stampa quotidiana, a livello nazionale e locale. La ricerca mira altresì a individuare eventuali fenomeni di contaminazione tra forme stereotipate e modalità non corrette di rappresentazione della violenza di genere presenti nel linguaggio giuridico e in quello giornalistico.

Il progetto, articolato in diverse fasi, si sostanzia in un approccio interdisciplinare e multilivello. Esso prevede due principali attività:

1) la realizzazione di una ricerca sulla rappresentazione linguistica della violenza di genere nelle sentenze dei tribunali e negli articoli della stampa quotidiana;

2) la realizzazione di una campagna di educazione/sensibilizzazione articolata in moduli formativi destinati a quattro tipologie differenziate di target: magistrati; avvocati; giornalisti; studenti universitari.

Da un lato dunque si procede ad una ricerca scientifica, dall’altro viene organizzato un percorso differenziato di formazione per studenti universitari, professionisti di area giuridica e professionisti dei media. Da ultimo, si procederà alla sistematizzazione dei risultati della ricerca per la diffusione, attraverso la valorizzazione delle buone pratiche e la stigmatizzazione delle abitudini scorrette, di un linguaggio ed un approccio alla rappresentazione, giuridica e mediale, della violenza contro le donne che superi gli stereotipi di genere. Un set di indicazioni teoriche e pratiche da disseminare e diffondere attraverso una campagna che si articola su diversi piani e attraverso diverse metodologie e strumenti innovativi.

Proponiamo la brochure STOP AL SESSISMO pubblicata dal Consiglio d’Europa qui

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